SULLA CRESTA DELL’ONDA Gastone Nencini e quel 1960

Il 1960 fu un anno fondamentale per Gastone Nencini, da tutti i punti di vista, non solo sportivo ma anche umano. Vince il Tour de France, prima di lui solo Bottecchia, Bartali e Coppi si erano aggiudicati la Grand Boucle, sfiora il successo al Giro d’Italia, che gli sfuggirà per soli 28 secondi, e conosce l’amore della sua vita Maria Pia. L’amore trovato e l’attesa del suo primo figlio gli daranno quella serenità e quella carica interiore per ottenere quei successi, primo tra tutti il Tour, che lo consacreranno come il campione che conosciamo. In questo libro un vecchio giornalista, che nel 1960 aveva seguito come reporter quel Tour, racconta ad un giovane collega la storia e i protagonisti di quell’edizione, la tragedia della caduta di Roger Rivére, il controverso rapporto tra Binda e Gastone Nencini e quello tra la maglia gialla e i compagni di squadra, il “giallo” che si cela dietro la famosa stretta di mano tra Charles De Gaulle e il campione toscano. Parallelamente viene narrata la storia d’amore tra Gastone e Maria Pia, una storia d’amore “clandestina”, in una Firenze popolare ormai scomparsa. Nel libro sono pubblicate le lettere che Gastone Nencini scriveva dal Giro d’Italia e dal Tour de France a Maria Pia, che ci restituiscono il ritratto inedito di un uomo dolce e innamorato.

BICI VINTAGE NEL DNA scritto da Lisa Bartali

E’ un pomeriggio di maggio e finalmente riesco a ritagliarmi un paio d’ore per conoscere la nuova attività di Giovanni Nencini, figlio di Gastone Nencini. Bikes Retrò è un negozio-officina dedicato alle bici vintage, situato a Calenzano, alle porte di Firenze. Niente è al caso: ci ritroviamo entrambi a riprendere in mano le antiche passioni di famiglia. E oggi rispolveriamo quel legame di amicizia e stima che ci fu tra due grandi, Nencini e Bartali.

Anche grazie ai consigli di mio nonno Gino, Gastone Nencini divenne un campione, arrivando a vincere un Giro d’Italia e un Tour de France. Nencini, il “Leone del Mugello”, cominciò a correre nel 1953, quando mio nonno era già a fine carriera. Tra i due, entrambi uomini di campagna e dal carattere forte, nacque un’amicizia sincera. Fin da subito Gino divenne un supporto tecnico e morale per il giovane promettente Gastone, che proseguì la sua carriera ciclistica fino al 1965.

E’ tempo per Giovanni di riprendere in mano un’eredità in sospeso: la passione per la bici coltivata da ragazzo nell’officina del padre. “Lavoravo come meccanico di biciclette insieme a mio padre” mi racconta Giovanni mentre mi accomodo nel suo luminoso negozio “ma dopo la sua morte prematura, a 49 anni, ho lasciato la ciclo-officina e mi sono inserito in una grande realtà aziendale, la Richard Ginori. Da tempo sentivo la necessità di una svolta lavorativa e di recuperare a pieno la passione per la bicicletta”

Bikes Retrò accoglie i clienti con una splendida collezione di bici vintage anni ’20 e ’30.

Una dozzina di biciclette di ferro, essenziali e distinte, sono allineate lungo la parete in legno che smorza i tanti anni di storia. “La mia vera passione sono le bici anni ’20. Queste esposte in negozio, tra cui Peugeot, Automoto e Alcyon, sono state accuratamente restaurate e ora sono in attesa di un nuovo proprietario!”Dal lato opposto della sala si salta un paio di decenni e forse più, arrivando alle Cinelli, Bianchi, Masi, Colnago, Bottecchia, Legnano degli anni ’60 e ’70. Un angolo è dedicato ai costruttori fiorentini : Pinzani, Cozzi e Montelatici. I miei occhi non sanno dove guardare, tante sono le bici e tutte curatissime. All’improvviso mi sorge una domanda puntigliosa:

_”E di Bartali, non ne hai?”

_”Sì, ho una Bartali da corsa anni ’50 sotto restauro!”

Appurato ormai che le bici Cicli Bartali non sono molte in circolazione (il marchio è sempre rimasto in un circuito di nicchia) la nostra conversazione si concentra sulle attività del Bikes Retrò.

Col tempo le bici passano di mano in mano. Chi cambia i pedali, chi il manubrio… e lo stile si perde, si trasforma. Per il mercato dei collezionisti di bici d’epoca, ancora fiorente in tutto il mondo, è necessario essere accorti e fare tanta ricerca. Ci sono anche clienti meno esigenti, anche se esperti, che vogliono cimentarsi nelle ciclo-storiche. La passione vintage, ormai matura in Italia, si sta spostando sempre più all’estero. Tanti sono gli appassionati in Germania e in Inghilterra. Anche il Giappone non è da meno. Lì vanno pazzi per Pinzani e Cinelli, e amano collezionare le componenti meccaniche come deragliatori, rocchetti e corone.

Tra i miei clienti ci sono anche alcune donne che si stanno interessando alle bici d’epoca. Le donne sono molto più esigenti degli uomini, in particolare sono attentissime agli abbinamenti colore.” Aderire alle ciclo-turistiche d’epoca o, per conto proprio, sperimentare una corsa con bici vintage, permette di riappropriarsi dell’utilizzo della bicicletta in modo spontaneo e non competitivo.

Pedalare vintage è condividere fatiche ed esperienze, sedersi a tavola e scambiarsi i racconti della corsa appena terminata. Senza l’ansia per il risultato pedalare diventa gioia e puro divertimento. A volte una sfida si, ma solo verso se stessi e gli obbiettivi che ci poniamo

Adesso siamo qui, Nencini e Bartali, con un DNA testardo pronti a rimettersi in gioco. Vedo uno scintillio negli occhi di Giovanni quando si torna a parlare di Gastone: un padre che, come mio nonno Gino, non ha mai spronato i figli a diventare ciclisti. Ma la grande passione, durata una vita, è difficile da tenere a distanza. “Quando lavoro su una bicicletta, mi tornano in mente le dritte che mio padre mi dava mentre montavo un pezzo o l’altro.”

Sorseggio il caffè, quando il mio sguardo si posa sulle maglie vintage, in vendita oltre che in negozio anche nello shop on line di BikesRetrò. E’ già ora di andare, e stringendoci la mano un’ondata di energia positiva si libera nell’aria. Non c’è cosa migliore di quando ci si impegna in un lavoro che combacia con la nostra passione, e che a volte ci fa tornare gli occhi lucidi.