Acqua, borracce e… generosità.

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acqua_e_bici (15)L’acqua!! Su questo tema l’iconografia del ciclismo è vastissima. Tante sono le immagini che riprendono i corridori mentre , in tutti i modi possibili e immaginabili, si abbeverano o tentano di rinfrescarsi. Basti pensare all’immagine che certamente è diventata un icona del ciclismo: il passaggio di borraccia tra Bartali e Coppi.

Certo oggi è diventato tutto più facile per i corridori. Ammiraglie e moto al seguito sempre pronte, giubbotti pensati ad hoc per contenere più borracce possibili con cui i gregari riforniscono tutta la squadra, bevande con integratori di sali ecc. Prima però, per i corridori, la vita in corsa era sicuramente più difficile. Sopratutto per i gregari che dovevano preoccuparsi di curare e rifornire i propri capitani.

Procurarsi l’acqua non era così facile, ci si doveva arrangiare. E allora ci si fermava alle fontane per riempire le borracce, oppure si ricorreva al pubblico che ne metteva a disposizione un po’. Addirittura ci si fermava nei bar lungo la strada. Per rinfrescarsi si aspettava con ansia che qualcuno spruzzasse un po’ d’acqua, con sistole o secchi.

L’acqua, rappresentava la vita per i corridori! Finire una corsa o doversi ritirare in preda a una crisi poteva dipendere dall’essersi dissetati o meno. Pensate a una corsa come il Tour de France, sotto il sole di luglio, con temperature a volte infernali. Alla fatica massacrante di salite sulle Alpi o sui Pirenei!

L’acqua anche come elemento essenziale che univa tutti in corsa. Se qualcuno rimaneva senza c’era sempre qualcun altro pronto a donarti quella che era rimasta nella propria borraccia.

Diceva Alfredo Martini. “Tanto si è discusso sulla famosa fotografia dello scambio di borraccia tra Coppi e Bartali, ma il tema non era di chi l’ha data a chi. Il tema vero era che due corridori, due rivali, si sono scambiati quel sorso d’acqua, il sorso d’acqua che si scambiano i corridori. Corridori che poi possono stare anche dieci anni senza incontrarsi, ma quando si ritrovano è come se si fossero lasciati il giorno prima. E questo perché si sono divisi la fatica, hanno diviso questo sorso in fondo alla borraccia. Ecco cos’è il ciclismo, ecco cos’è la generosità.”

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